Riso di Baraggia DOP

Conosciamo oggi il riso di Baraggia: ha ottenuto il riconoscimento DOP nel 2007 ed è una vera eccellenza del territorio piemontese.

riso di baraggiaLa denominazione completa di questo prodotto tipico è riso di Baraggia biellese e vercellese DOP e viene tutelato dal lavoro di un Consorzio impegnato a fare in modo che la sua produzione sia sempre realizzata secondo i criteri che fin qui ne hanno garantito l’alta qualità.

La sua peculiarità è quella di offrire delle varietà di riso che reggono adeguatamente la cottura e si prestano ad accogliere i vari condimenti in modo ottimale. Questa caratteristica, unita al sapore, lo rende un prodotto unico e prelibato, che possiamo utilizzare, in tutte le sue varietà, per proporre tantissime ricette sopraffine.

Un riso pregiatissimo

Il riso è un alimento da scegliere sempre di ottima qualità, se vogliamo preparare delle pietanze dall’alto valore nutrizionale e dal gusto inconfondibile. Il riso di Baraggia è una delle migliori produzioni da utilizzare per avere la sicurezza di rendere i nostri piatti davvero prelibati. Si caratterizza per il risultato pregiato che è in grado di garantire con il suo sapore e con la resistenza alla cottura, caratteristica che lo rende meno colloso.

Viene coltivato nelle provincie di Biella e di Vercelli e sulle sue confezioni spicca il bollino del marchio DOP, che ce lo descrive immediatamente come un prodotto di vero pregio.

E’ disponibile integrale, raffinato e parboiled e le varietà che rientrano nel riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta sono: l’Arborio (ottimo per fare i risotti), il Baldo, il Balilla (che possiamo utilizzare anche per preparare dei dolci), il pregiato Carnaroli, il Sant’Andrea, il Loto e il Gladio.

La Baraggia

Le risaie della Baraggia sono un luogo peculiare e molto affascinante, da ammirare in tutta la sua bellezza: quello che si offre alla nostra vista è uno scenario da cartolina, una vera opera d’arte della natura ed è qui che troviamo il terreno ideale per questo tipo di coltivazione.

L’etimologia del suo nome deriva dalla parola barra, che ha il significato di terreno argilloso, esattamente quello che caratterizza i territori che fanno parte della Riserva Naturale Orientata delle Baragge e che comprende, in realtà, ben tre riserve naturali, tra le quali troviamo proprio quella delle Baragge, con il suo splendido panorama nel quale possiamo perdere il nostro sguardo e che ricorda quelle delle savane africane.

Baraggia

Regala una visione fatta di luce e di colore, tra gli ampi spazi e le distese di praterie e di graminacee, dove transitano i greggi nel loro cammino. Si trova tra le province di Novara, Biella e Vercelli e, oltre a questo inconfondibile e raro spettacolo, propone anche tanti luoghi da visitare tra cui il Ricetto, una struttura fortificata risalente all’epoca medievale e che si trova a Candelo, in provincia di Biella, la cui zona boschiva fa parte della Riserva Naturale.

Il riso nell’alimentazione

E’ un cereale che offre tanti vantaggi dal punto di vista nutrizionale. Originario dell’Asia, è presente sin dai tempi remoti: alcuni ritrovamenti e sue tracce, infatti, fanno riferimento addirittura a periodi risalenti a diecimila anni fa.

Una delle sue caratteristiche, tra le più importanti, è quella di essere privo di glutine, per cui è un alimento che rientra a pieno titolo nei menu dei celiaci. Leggero e dall’effetto astringente, se consumato integrale garantisce, al contrario, di aiutare il funzionamento intestinale. Ha anche un’azione leggermente diuretica ed è facilmente digeribile.

Contiene molte Vitamine del Gruppo B, la Vitamina E e la PP, che aiutano il buon funzionamento cellulare contro l’azione dei radicali liberi e deve essere sottolineata la qualità nutrizionale elevata delle sue proteine, maggiore di quella che fornisce la pasta.

Il risotto

Scegliere il riso di Baraggia significa avere la sicurezza di cucinare con gusto e con stile, soprattutto nel caso in cui ci si voglia cimentare nella preparazione dei risotti: uno dei piatti più sopraffini da offrire ai nostri ospiti, che si propone con una morbida fusione di sapori. Cucinare, però, un ottimo risotto non è così semplice come potrebbe sembrare.

La scelta del riso è sicuramente il momento più importante e quello di Baraggia garantisce sempre l’alta qualità del risultato finale. Fatto questo primo passo, è consigliabile seguire alcuni suggerimenti, importanti e fondamentali, che costruiscono la base giusta da cui partire per ottenere un risotto davvero prelibato. Sono poche, ma utilissime indicazioni, a cominciare dal fatto che deve essere cucinato in casseruole di rame, va amalgamato con un cucchiaio di legno e molto importate è il tempo e la cura da dedicare alla mantecatura finale.

Qualche idea in cucina…

Una delle ricette da fare con il riso di Baraggia è quella, classica, del risotto alla milanese e in questo caso possiamo scegliere il Carnaroli. Seguendo la ricetta tradizionale, con midollo di vitello e l’aggiunta finale dello zafferano, otterremo, grazie al riso di qualità, un primo piatto sempre molto “stiloso” da presentare in tavola, oltre che, naturalmente, buonissimo.

Se abbiamo voglia di fare una preparazione dolce a base di riso, la scelta cade invece, senza dubbio, sul Sant’Andrea. Tra le ricette più golose ricordiamo quella di una torta con cioccolato a mandorle, ma questa varietà è ottima anche se vogliamo cucinare un risotto da condire con una gustosa crema di formaggi.

La “panissa”

E’ un piatto tipico della zona di Vercelli ed è gustosissimo. I suoi ingredienti fondono perfettamente il loro sapore, intenso e genuino, che viene valorizzato al punto giusto dal pregio di questo riso, che possiamo scegliere nella varietà Carnaroli, ma sono adatti anche Baldo oppure Arborio.

La panissa è, in sintesi, un piatto a base di riso e di fagioli. La sua preparazione è piuttosto lunga e deve essere molto curata, a partire dal mettere in ammollo i fagioli secchi per un tempo di almeno 12 ore, dopo il quale vanno fatti bollire per ben 4 ore nell’acqua, con l’aggiunta del salam d’la duja – un insaccato tipico piemontese – e di un poco di lardo.

In questo modo si ottiene un brodo molto gustoso – da cui dobbiamo togliere i fagioli una volta cotti – che ci servirà proprio per cuocere il riso dopo averlo insaporito in un soffritto preparato con olio evo, lardo, salam d’la duja, del burro e una cipolla ben sminuzzata.

Dopo aver aggiunto anche del vino rosso e averlo fatto evaporare, possiamo cominciare ad utilizzare il brodo per ottenere una cottura ottimale del riso, a cui, alla fine, non ci resta che unire i fagioli precedentemente preparati.

E’ un piatto della tradizione locale e viene valorizzato con questo riso pregiato. Si può assaporare accompagnato con un altrettanto ottimo vino rosso, che deve essere particolarmente corposo e, naturalmente, non frizzante.